Alla scoperta dei GODI - Attraverso le ricerche del Dott. Andrea Savio
Vicenza , come molte altre città della Terraferma, non per una opposizione a Venezia quanto probabilmente per uno spiccato senso di autonomia politica, sostenne l’Impero nel corso della guerra di Cambrai (guerra che vide coinvolta il regno di Francia e lo Stato della Chiesa in primis verso le avanzate in Terraferma della Repubblica di Venezia - 1508),.
Le famiglie più illustri e ricche della città, partecipavano in modo attivo alla guida del Comune di Vicenza, andando così a determinare il proprio ruolo nei confronti di Venezia, sia nell’ambito di politica interna che di politica internazionale.
In quel periodo Vicenza vide le famiglie più importanti schierarsi in due importanti fazioni con le conseguenze di continue reciproche uccisioni; da un lato si vedono schierati i Godi, i Valmarana, i Capra, i Loschi ed i Trissino e dall’altro i Piovene, Di Thiene, e le rimanenti famiglie.
In questo contesto si ricorda Orazio Godi che durante il suo soggiorno a Lugo di Vicenza in Villa Godi Malinverni pianificò e concretizzò l’uccisione Fabio Piovene, proprietario della villa confinante in Lonedo, Villa Godi Piovene (il 16 dicembre del 1577).
Tale episodio non poteva rimanere impunito, la famiglia Godi dovette così come indennizzo donare alla famiglia Piovene i terreni situati a Carrè e la casa in centro a Vicenza. Inoltre per migliorare la relazione tra le due famiglie, una delle sorelle di Orazio dovette sposare uno dei figli di Piovene, obbligando di fatto una riappacificazione e consolidamento delle relazioni interne.
A seguito del fatto Orazio Godi fu bandito dalla Repubblica di Venezia (1580), trovò rifugio in Piemonte alla
corte di Emanuele Filiberto dove da tempo aveva forti aderenze. Morì a Torino nel 1590.
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